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Sei pezzi di legno e un rompicapo per riaccendere la voglia di imparare

2 minuti di lettura

Il metodo laboratoriale di Cometa consiste in un apprendimento che ha inizio da una pratica e dalla soluzione logica ai problemi che ne deriva, per poi approdare, in questo secondo tempo, allo studio, alla comprensione teorica e alle sue regole. È l’esperienza che genera conoscenza. Di questa praticità il laboratorio di Dodecaedro – macchina di Leonardo e famoso rompicapo –, proposto da Fondazione Cologni, ne è stato un buon esempio.

In quest’ottica era anche presente il professore di matematica della Scuola Oliver Twist, per aiutare i ragazzi, e il professore stesso, ad avere quell’appiglio pratico, nello studio della matematica, che spesso manca nelle materie teoriche.

Paolo e Stefano, esperti artigiani dell’azienda il Truciolo, hanno preparato tutto nei minimi dettagli: ognuno dei ragazzi del Liceo del Lavoro della scuola di Cometa aveva davanti a sé sul proprio banco una dima, al cui interno doveva essere inserito il parallelepipedo di legno che avrebbe poi composto le facce del dodecaedro. Ognuno degli studenti ha poi imparato ad impugnare un segaccio e ad utilizzarlo con la giusta forza, quella necessaria ad arrivare senza incidenti, ad un buon taglio e un buon risultato trasformando dei pezzetti di legno in un bellissimo gioco.

Infine, insieme ai Maestri artigiani e ai docenti presenti, è stato spiegato il procedimento del complicato assemblaggio dei pezzi. Tutti i partecipanti sono stati pazientemente accompagnati dai Maestri e dai Tutor durante l’assemblaggio del dodecaedro, e sono riusciti con grande soddisfazione a portare a termine l’arduo esercizio.

In particolare, Giulio, un ragazzo della classe, una volta lasciati uscire tutti i compagni, è tornato dai Maestri a chiedere che gli fosse fatto vedere ancora, che gli fosse spiegato meglio: “vorrei farlo vedere alla mia famiglia, così lo insegno anche a mio fratello!”.

Aver acceso in questo modo la sua curiosità significa aver fatto scattare una scintilla che è speranza, voglia di imparare, di conoscere e di crescere; queste esperienze potranno fare davvero la differenza nel suo percorso di crescita e di maturità.

Tutto ciò è stato reso possibile grazie al progetto Ad Hoc finanziato da Con I Bambini e Fondazione De Agostini.

 

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