L’educazione e l’accoglienza, in Cometa, passano anche attraverso l’attività sportiva.
Proprio per accompagnare nel suo percorso di crescita un bambino accolto in una famiglia di Cometa, Antonio, nel 2002 è stata fondata l’Associazione Sportiva, che si è raccontata durante l’“Aperitivo in compagnia” organizzato dalla Compagnia delle Opere con la partecipazione del campione del mondo di calcio nel 1982 Claudio Gentile e dell’arbitro internazionale Andrea Colombo, oltre che della giornalista di Mediaset Elena Tambini.
Come ogni cosa in Cometa, anche l’Associazione Sportiva è nata da un incontro: quello tra Erasmo Figini e Achille Ostinelli, un amico e volontario che desiderava educare attraverso lo sport, ed è cresciuta anno dopo anno, fino ad accogliere centinaia di bambini e ragazzi.
“Siamo partiti con una piccola squadra – ha raccontato Ostinelli, oggi direttore sportivo –. Da quella è nato tutto il settore dei più piccoli, con i primi gruppi di pulcini. Nel tempo siamo poi arrivati alle squadre dilettantistiche. Oggi ne abbiamo in totale sette, per un centinaio di giocatori dai 5 ai 17 anni, più 30 del settore dilettantistico”.
“In Cometa l’attività sportiva è collegata a tutte le altre attività educative. – ha poi approfondito il vicepresidente Giancarlo Ronchi – Cerchiamo di coltivare sempre un dialogo in modo che il bambino sia guardato a 360 gradi, così da poterlo aiutare ad affrontare situazioni che spesso sono molto pesanti rispetto alle proprie capacità relazionali”.
Alcuni degli atleti dell’Associazione Sportiva, infatti, provengono da situazioni di svantaggio a livello economico, familiare, di relazione. Attraverso lo sport, che sia calcio o giocasport, un’attività che non insegna una competenza specifica di una disciplina sportiva, ma la conoscenza del proprio corpo e del movimento, trovano un luogo privilegiato in cui sfogarsi, esprimersi, dimostrare le proprie abilità, stringere amicizie e, soprattutto, diventare grandi, accompagnati da adulti pronti ad aiutarli nel percorso di crescita.
“Ci sono oltre 30 persone che collaborano con noi, tra allenatori e figure che aiutano a sostenere tutte le attività, – racconta il presidente Lorenzo Livraghi –. tra cui anche il trasporto, perché alcune famiglie sono impossibilitate e non vogliamo che questo risulti un impedimento. Lavorando con i bambini e con i ragazzi, ci siamo resi conto che ognuno di loro ha il bisogno di essere visto, guardato, riconosciuto. Con i nostri allenatori, oltre a fare le cose per bene dal punto di vista sportivo, cerchiamo di accoglierli e di aiutarli a crescere con dei valori. Nel calcio così come nel giocasport.
La testimonianza più importante del lavoro fatto dall’associazione sportiva è arrivata proprio durante l’incontro in cui, oltre ad ascoltare gli aneddoti di Gentile e Colombo sulle rispettive carriere, i tanti presenti, tra cui molti piccoli atleti, hanno potuto conoscere l’esperienza di Giacomo e Lorenzo, due ragazzi che hanno giocato a calcio in Cometa. “Ci ha insegnato molto, come i valori di rispetto e accoglienza – hanno raccontato –. Si sono create amicizie che vanno oltre il mondo del calcio. La squadra è diventata una seconda famiglia. Abbiamo anche imparato a non avere alibi e a prenderci le nostre responsabilità”.
Storie non così lontane da quelle dei grandi personaggi di fronte a loro: da quella di Gentile che, arrivato dalla Libia, attraverso il calcio ha costruito la propria vita, o da quella di Colombo, che in Cometa ha iniziato ad arbitrare e che nel tempo ha scoperto come le fragilità possano diventare punti di forza.
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